Biographien

Barbara Babić

Barbara Babić hat Musikwissenschaft an den Universitäten Trient und Mailand studiert. Als Doc-Stipendiatin der Österreichischen Akademie der Wissenschaften promovierte sie an der Universität Wien mit einer Dissertation zum Melodram in Paris und Wien um 1800. 2020/2021 war sie am Institut für Musikwissenschaft der Universität Wien tätig und Gaststipendiatin am Centre Georg Simmel der École des Hautes Etudes en Sciences Sociales in Paris. Ihre Forschungsinteressen liegen im Bereich der Geschichte des europäischen Musiktheaters im langen 19. Jahrhundert mit Fokus auf Fragen der Mobilität und der Dramaturgie. Aktuell arbeitet sie im ERC-Projekt Transopera, „Imperial Politics of Opera in Habsburg Europe, 1815-1914“ an der Universität Leipzig.

Marco Beghelli

Marco Beghelli (1962), musicologo e critico musicale, è Professore Associato nell’Università di Bologna, dove insegna Drammaturgia musicale e Filologia musicale. Dedica le sue ricerche al teatro d’opera italiano fra Sette e Novecento, affrontato da diverse prospettive (storica, drammaturgica, sociologica, semiologica, filologica, lessicologica). Ha prodotto edizioni critiche di partiture operistiche. Oggi è maggiormente interessato all’aspetto performativo, con studi sulla vocalità e la prassi esecutiva storica. Nel Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna coordina l’Archivio del Canto, dove si raccolgono monografie e fondi documentari relativi a cantanti lirici del passato (https://archiviodelcanto.dar.unibo.it/).

Maria Chiara Bertieri

Maria Chiara Bertieri ha svolto il Dottorato di Ricerca in Storia della musica presso l’Università degli Studi di Ferrara con una tesi sull’opera di Gaetano Donizetti Pietro il Grande Kzar delle Russie ossia Il falegname di Livonia (1819). Fa parte del comitato editoriale dei Quaderni della Fondazione Teatro Donizetti. Ha curato edizioni di opere di compositori del primo Ottocento (Pavesi, Mayr, Generali, Donizetti) per l’esecuzione in vari teatri italiani ed europei.

Vincenzo Borghetti

Vincenzo Borghetti ist Professor für Musikgeschichte. Seine Forschungsschwerpunkte sind die Musik der Renaissance, die Oper und das Musiktheater des frühen zwanzigsten Jahrhunderts. Im Jahr 2016 gab er die kritische Ausgabe von Rossinis Elisabetta regina d‘Inghilterra heraus und 2019 die des Librettos der Oper und seine Quellen (beide für die Fondazione Rossini von Pesaro). Seit 2019 ist er Mitglied der Academia Europaea.

Michele Calella

1967 geboren in Taranto (Italien). 1986–1990 Studium der Musikwissenschaft an der Scuola di Paleografia e Filologia Musicale an der Universität Pavia-Cremona. 1990–1991 Studium der Musikwissenschaft und Romanistik an der Universität Regensburg. 1993–1997 Studium der Musikwissenschaft, Mittellateinischen Philologie und Romanistik an der Westfälischen Wilhelms-Universität Münster. 1997 Promotion an der Philosophischen Fakultät der Universität Münster. 1997–2001 Assistent am Musikwissenschaftlichen Institut der Philipps-Universität Marburg. 2001–2005 Assistent bzw. später Oberassistent am Musikwissenschaftlichen Institut der Universität Zürich (2003 Habilitation). 2004 Hermann-Abert-Preis der Gesellschaft für Musikforschung. 2005–2010 Professur für Musikwissenschaft an der Universität für Musik und darstellende Kunst Wien. Seit 2010 Professur für Neuere Historische Musikwissenschaft an der Universität Wien.

Daniele Carnini

Daniele Carnini si è laureato a Roma e addottorato a Pavia-Cremona con una tesi sull’opera del cosiddetto «interregno». Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tutte vertenti sul teatro in musica del primo Ottocento. È inoltre il curatore dell’edizione critica di Demetrio e Polibio e, insieme a Will Crutchfield, di Aureliano in Palmira. All’attività di storico della musica affianca quella di compositore, anche in questo campo con una particolare predilezione per il teatro e la voce. È il direttore editoriale della Fondazione Rossini di Pesaro, presso cui lavora dal 2012.

Anke Charton

Anke Charton is TT Professor of Theater and Society with the Department of Theatre, Film and Media Studies at the University of Vienna. She studied Theatre and Philology at the Universities of Leipzig, Bologna and Berkeley and currently directs, as Elise Richter Research Fellow, a project by the Austrian Science Fund (FWF) on Iberian Theatre History. Her research centers music theatre, the history of singing, Early Modern performance and intersectional Gender Studies. Books published include Marginalisierungen – Ermächtigungen (=JB M&G 12, Hildesheim 2020, with K. Knaus & B. Dörnbusch), Pezzi chiusi (Leipzig Univ. Press 2015, with C. Kirschstein) and prima donna, primo uomo, musico (Leipzig Univ. Press 2012).

Simone Di Crescenzo

Simone Di Crescenzo, pianista e musicologo, si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara. Ha proseguito i suoi studi a Milano presso il Conservatorio "G. Verdi” e presso l’Accademia di Arti e Mestieri del Teatro alla Scala, dove si è diplomato nel 2008. Si è perfezionato con alcuni dei più grandi Maestri della scuola pianistica italiana, fra cui Piero Rattalino, Antonio Ballista, Paolo Bordoni e Bruno Canino, e in seguito nel repertorio operistico con Paola Molinari, Lone Magiera, Mirella Freni e Lina Vasta. Attualmente è specializzando in Musicologia presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell’Università “La Sapienza” di Roma. 

L’attività concertistica lo ha portato ad esibirsi presso prestigiosi festival e teatri in Italia ed Europa con grande successo di pubblico e di critica. Come pianista ha collaborato con cantanti di rilievo internazionale quali Sumi Jo, Daniela Dessì, Michele Pertusi, Vittorio Grigolo, Luca Canonici, Carmela Remigio, Adriana Maliponte e con i ballerini del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano. A livello cameristico si esibisce stabilmente con il violinista Yury Revich. 

Nel corso degli anni ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali: direttore di produzione presso il Festival MITO SettembreMusica di Milano-Torino e responsabile artistico del progetto MITOFringe; assistente del direttore artistico e maestro preparatore per la Scuola dell′Opera Italiana presso il Teatro Comunale di Bologna; assistente del direttore artistico presso il Festival della Valle d′Itria di Martina Franca; responsabile musicale per l′Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti" della Fondazione Paolo Grassi; responsabile musicale e vocal coach presso lo Stadttheater di Klagenfurt.  Dal 2019 è consulente artistico per i progetti speciali presso la Fondazione Arturo Toscanini di Parma, nell’ambito di Parma capitale italiana della cultura. 

È impegnato da più di dieci anni nella ricerca e nella sperimentazione in campo musicale, con particolare attenzione per la prassi esecutiva vocale e strumentale fra Settecento e Ottocento. E′ autore di saggi e articoli pubblicati su riviste e periodici specializzati ed è stato curatore di note di sala e guide all′ascolto in collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano, Istituzione Universitaria dei Concerti – IUC alla “Sapienza” di Roma, Teatro Rossini di Pesaro, Festival della Valle d’Itria, Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, e molti altri. Ha tenuto corsi, seminari e conferenze presso numerose istituzioni fra cui: Università di Bologna (DAMS), Beethoven-Haus di Bonn, Istituto Nazionale Tostiano, Hochschule für Musik und Tanz di Köln, Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli e Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara.  

Ha presentato la rubrica L’altra primadonna per il programma radiofonico “Il ridotto dell’opera” in onda su Rete2 della Radiotelevisione Svizzera (RSI) ed è stato autore e conduttore del documentario “IL BELCANTO”, con la partecipazione straordinaria di Mariella Devia andato in onda su Sky CLASSICA HD.

Paolo Fabbri

Paolo Fabbri è professore emerito dell’Università di Ferrara. Direttore scientifico del Centro Studi Donizettiani di Bergamo, è Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Gaetano Donizetti. Fa parte del comitato di consulenza della Deutsche Rossini Gesellschaft. Nel 1989 la Royal Musical Association gli ha assegnato al Dent Medal. Socio onorario dell’American Musicological Society, nel 2015 la Societé Suisse de Musicologie gli ha conferito il Premio Glarean. Ha scritto su Monteverdi, il madrigale, il teatro musicale del Seicento, Rossini, Donizetti, Bellini. Ha curato le edizioni critiche delle Sinfonie giovanili di Rossini e dell’Anna Bolena di Donizetti.

Christine Fornoff-Petrowski

Von 2006 bis 2009 Bachelor-Studium Musik und Geschichte an der Carl von Ossietzky Universität Oldenburg, anschließend dort bis 2011 Studium des Master of Arts Musikwissenschaften. Während des Studiums u. a. studentische Hilfskraft am Institut für Musik und am Sophie Drinker Institut in Bremen. Von März bis August 2012 Stipendiatin der Mariann Steegmann Foundation und ab Oktober 2013 wissenschaftliche Mitarbeiterin bei Prof. Dr. Melanie Unseld am Institut für Musik (Kulturgeschichte der Musik) der Carl von Ossietzky Universität Oldenburg. Seit April 2015 dort Mitarbeiterin im DFG-Projekt „Paare und Partnerschaftskonzepte in der Musikkultur des 19. Jahrhunderts“. Von Oktober 2016 bis April 2018 Projekt-Mitarbeiterin an der Universität für Musik und Darstellende Kunst Wien im gleichen Projekt. Nach der Elternzeit von Mai 2019 bis April 2020 Stipendiatin des Forschungszentrums Musik und Gender Hannover, Verteidigung der Dissertation Künstler-Ehe. Ein Phänomen der bürgerlichen Musikkultur im Juli 2020.

Roland Geyer

Roland Geyer wurde 1952 in Wien geboren. Er studierte Wirtschaftsmathematik (Diplomingenieur), Sportwissenschaften & Sportmanagement und absolvierte den Lehrgang für Kulturelles Management an der mdw. 1996 wurde er zum Musikintendant der Stadt Wien berufen und leitete u. a. die Festspiele „OsterKlang“ und „KlangBogen“. Seit 2004 ist Geyer Intendant des Theaters an der Wien, das er 2006 seiner ursprünglichen Bestimmung als ganzjährig bespieltes innovatives Stagione-Opernhaus zuführte. Sein Vertrag als Intendant dieses Theaters endet am 31. August 2022. Seit September 2012 bespielt das Theater an der Wien auch die Kammeroper mit Roland Geyer als Präsident des Vereins Kammeroper. Im April 2013 wurde er als Mitglied in den fünfköpfigen Universitätsrat der mdw gewählt. Seit November 2020 ist er Vorsitzender des Vorstands der „Volkstheater“-Privatstiftung.

Matteo Giuggioli

Matteo Giuggioli è ricercatore a tempo determinato in musicologia e storia della musica nel Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre. Le sue pubblicazioni vertono prevalentemente sulla musica strumentale italiana ed europea tra Settecento e primo Ottocento, sulla musica per film e sull’iconografia musicale. Ha curato l’edizione critica delle Sei sonate a quattro di Gioachino Rossini (Edizione critica delle opere di Gioachino Rossini, VI/4, Pesaro 2014) ed è condirettore del «Bollettino del Centro rossiniano di studi».

Martina Grempler

PD Dr. Martina Grempler, Wissenschaftliche Mitarbeiterin am Deutschen Musikinformationszentrum in Bonn. Nach dem Studium der Musikwissenschaft und Promotion an der Universität zu Köln Tätigkeit als Musikdramaturgin an den Opernhäusern Mannheim und Karlsruhe. Wissenschaftliche Mitarbeiterin zunächst am Deutschen Historischen Institut in Rom, dann an den Universitäten Bonn (dort 2007 Habilitation) und Wien (Forschungsprojekt Opera buffa in Wien). Anschließend freiberufliche Dozentin für Musikgeschichte und Deutsch als Fremdsprache. Publikation zahlreicher Beiträge zur italienischen Oper des 18./19. Jahrhunderts mit den Schwerpunkten Oper und Politik, Institutionsgeschichte sowie Sozialgeschichte der Musik.

Arnold Jacobshagen

Arnold Jacobshagen ist Professor für Historische Musikwissenschaft an der Hochschule für Musik und Tanz Köln (seit 2006). Studium der Musikwissenschaft, Geschichte und Philosophie sowie Kultur- und Medienmanagement in Berlin, Wien und Paris. 1996 Promotion an der Freien Universität Berlin, anschließend Musikdramaturg am Staatstheater Mainz. 1997 bis 2006 Wissenschaftlicher Mitarbeiter an der Universität Bayreuth (dort 2003 Habilitation). Er ist Vizepräsident der Gesellschaft für Musikforschung, ordentliches Mitglied der Academia Europaea, Vorsitzender des Joseph Haydn-Instituts und Beiratsmitglied der Rivista Italiana di musicologia. Buchveröffentlichungen u. a. Gioachino Rossini und seine Zeit, 3. Auflage, Laaber 2020; Rossini after Rossini. Musical and Social Legacy, Turnout 2020.

Guido Johannes Joerg

Guido Johannes Joerg, Musikwissenschaftler. Studium an der Universität zu Köln; M. A. mit einer Arbeit über Rossinis Kantaten. Probleme ihrer Überlieferung. Wissenschaftlicher Mitarbeiter der Fondazione Gioachino Rossini und des Rossini Opera Festival in Pesaro. Dramaturg am Stadttheater Bremerhaven; Projektleiter für Oper und Musik bei den Ludwigsburger Schlossfestspielen; Chefredakteur des Bielefelder Katalog Klassik. Herausgeber von Musikeditionen (zahlreiche Erstausgaben), darunter Rossinis Le nozze di Teti, e di Peleo (1993), Chor- und Ensemblemusik (1993), Messa di Rimini (1995), Miserere (1996), Dalle quiete e pallid’ ombre (2008) sowie Kammer- und Klaviermusik. Verfasser von „Göttlicher Meister, ich habe dich verkannt!“ – Gioachino Rossini aus der Sicht des frühen biographischen Schrifttums in deutscher Sprache, nach den originalen Quellen transkribiert, eingeleitet und kommentiert (2020).

Bernd-Rüdiger Kern

Bernd-Rüdiger Kern, geboren in Bremerhaven, war Professor für Bürgerliches Recht, Rechtsgeschichte und Arztrecht an der Juristenfakultät der Universität Leipzig. Bereits in seiner Schulzeit interessierte er sich für die Musik von Rossini und fand Gefallen an den Werken Raimunds. Auch während seiner Berufstätigkeit nahm er sich immer Zeit, um sich mit Rossini zu beschäftigen. Für ihn als Rechtshistoriker lag es dabei nahe, sich der Musikgeschichte zu widmen. So gibt es zahlreiche Veröffentlichungen von ihm, die sich mit verschiedenen Fragen beschäftigen. Im Zusammenhang mit der Tagung sind folgende Aufsätze interessant: 1999 erschien im „Bollettino del Centro Rossiniano di Studi“ ein Aufsatz über Rossini und Metternich. Dasselbe Thema wurde auch in einem von Michael Kilian herausgegeben Sammelband „Jenseits von Bologna - Jurisprudentia literarisch“ im Jahre 2006 behandelt. In der „Gazzetta“ 2011 befasste sich Kern dann mit „Rossini, Jugendschwarm der Fürstin Melanie von Metternich“.

Fabian Kolb

Fabian Kolb ist Professor für Historische Musikwissenschaft an der Hochschule für Musik und Darstellende Kunst Frankfurt am Main. Er studierte Musikwissenschaft, Romanistik und Philosophie an den Universitäten Bonn und Köln, wo er auch als Wissenschaftlicher Mitarbeiter am DFGProjekt „Die Oper in Italien und Deutschland 1770-1830“ tätig war. 2010 promovierte er mit einer Arbeit über die Sinfonik in Frankreich um 1900 und war anschließend Wissenschaftlicher Mitarbeiter an der Abteilung Musikwissenschaft der Universität Mainz, wo er sich 2018 mit einer Studie zur Instrumentalmusikkultur um 1500 habilitierte. Nach Professurvertretungen an der Universität Heidelberg folgte er 2021 dem Ruf nach Frankfurt. Aktuell leitet er ein DFG-Projekt zu „Wahrnehmungs- und Wirkungsformen der Oper, Berlin ca. 1815–1828“. Publikationen zur Musikgeschichte des Mittelalters und der Renaissance sowie des 18. bis 20. Jahrhunderts.

Axel Körner

Axel Körner ist Professor für Neuere Kultur- und Ideengeschichte an der Universität Leipzig und Honorary Professor am University College London. Als Gastprofessor war er am Institute of Advanced Study, Princeton tätig, an der École Normale Supérieure in Paris und an der New York University. Neben Forschungen zur neueren Geschichte Italiens, Frankreichs, Deutschlands und der Habsburgermonarchie, hat er vor allem zur Geschichte der Musik und der Oper im 19. Jahrhundert publiziert. Seine Monographie America in Italy. The United States in the Political Thought and Imagination of the Risorgimento, 1763-1865 (Princeton, 2017) gewann den Helen & Howard Marraro Prize der American Historical Association. Mit Hilfe eines ERC advanced investigator grant arbeitet er derzeit an einem Projekt zur Oper in der Habsburgermonarchie.

Carolin Krahn

Carolin Krahn ist wissenschaftliche Mitarbeiterin am Deutschen Historischen Institut in Rom und forscht zur Bedeutung der musikalischen Vergangenheit in Italien zwischen nationaler Einheit und Faschismus. Studium der Musikwissenschaft, Alten Kirchengeschichte, Romanistik und Musikvermittlung in Würzburg, Wien, Paris, Harvard, Stanford und Detmold. Promotion 2017, dann Post Doc an der Universität Wien. Stipendien u. a. der Studienstiftung des Deutschen Volkes, des DAAD, des European Recovery Program, der Harvard Graduate School, Teaching Award in Stanford, Dissertationspreis und International Award der Universität Wien. 2021 erschien das Buch „Topographie der Imaginationen“; es zeigt, wie das ambivalente Image des ‚musikalischen Italien‘ um 1800 im deutschsprachigen Raum popularisiert wurde.

Andrea Lindmayr-Brandl

Andrea Lindmayr-Brandl ist als Professorin für Historische Musikwissenschaft an der Universität Salzburg tätig. Für Ihre Dissertation zu den Motetten von Johannes Ockeghem (Laaber 1990) erhielt sie den Salzburger Kulturpreis; ihre Habilitation zum fragmentarischen Werk Franz Schuberts (Stuttgart 2003) wurde mit dem Kardinal-Innitzer-Förderungspreis ausgezeichnet. 2006/07 war sie Austrian Guest Professor an der Stanford University, 2009/10 Gastprofessorin an der Universität Wien. Sie ist korrespondierendes Mitglied der Österreichischen Akademie der Wissenschaften und Leiterin der Kommission für Interdisziplinäre Schubert Forschung. Ihre Forschungsschwerpunkte umfassen die Musik des 15. und 16. Jahrhunderts, Notendruck und Editionstechnik sowie Franz Schubert und seine Zeit.

Andrea Malnati

Andrea Malnati si è laureato presso l’Università degli studi di Milano e addottorato all’Università degli studi di Pavia (sede di Cremona) sotto la guida di Fabrizio Della Seta con una dissertazione sulla Gran Scena nell’opera italiana tra il 1790 e il 1840. Dal 2015 è collaboratore scientifico presso la Fondazione Rossini di Pesaro per la quale sta curando, con Alice Tavilla, l’edizione critica di Eduardo e Cristina. È autore di saggi dedicati principalmente all’opera italiana dell’età pre-rossiniana e rossiniana. Tra le più recenti pubblicazioni la monografia La Gran Scena nell’opera italiana (1790-1840) (Pesaro, Fondazione Rossini, 2017) e l’edizione critica delle Sei cantate per voce sola e fortepiano di Girolamo Crescentini (London, Consonarte, 2017).

Reto Müller

Reto Müller aus Basel ist Sammler und Privatforscher und widmet sich seit 1979 der Rossini-Forschung. Seit 1991 hat er beratende und organisatorische Tätigkeiten beim Festival Rossini in Wildbad inne. Seit 1992 ist er freier Mitarbeiter der Fondazione Rossini, u. a. bei den Publikationen Bollettino del Centro rossiniani di studi und Lettere e Documenti gehört deren Wissenschaftlichem Beirat an. Er ist seit 1996 Geschäftsführender Vorsitzender der Deutschen Rossini Gesellschaft; für diese gibt er das Mitteilungsblatt, die Jahreszeitschrift «La Gazzetta» und die Reihe «Operntexte» heraus. Der Dizionario Biografico degli Italiani hat ihm 2017 den Eintrag zu Rossini übertragen. 2018 wurde ihm von der Universität Bern die Ehrendoktorwürde für seine Rossini-Verdienste verliehen.

Ilaria Narici

Compiuti gli Studi classici, Ilaria Anna Narici ha studiato Lettere moderne all’Università degli Studi di Milano e di Torino, laureandosi con una tesi sul percorso compositivo di Un ballo in maschera di G. Verdi. Ha contemporaneamente compiuto gli studi di Pianoforte e Composizione, diplomandosi presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano con il M° Azio Corghi. Attiva in campo editoriale, è stata responsabile editoriale di Casa Ricordi. Dal 2011 è Direttore Generale, con delega alla Direzione editoriale, della società Hal Leonard Europe, che ha in gestione e amministrazione la produzione editoriale dei cataloghi di musica classica e dei maggiori cataloghi di musica pop. È Direttore editoriale della Fondazione Rossini di Pesaro, Direttore dell’Edizione critica delle Opere di Gioachino Rossini e membro del Comitato scientifico della stessa. Ha curato, tra l’altro, il progetto scientifico del Museo Nazionale «Gioachino Rossini» di Pesaro inaugurato nel 2019. Svolge attività in ambito accademico e di conferenziere.

Emanuele Senici

Emanuele Senici is professor of music history at the University of Rome La Sapienza. His research centres on Italian opera of the long nineteenth century, on the theory and historiography of opera — especially issues of genre and gender — and on opera on video. His publications on Rossini include the Cambridge Companion to Rossini (as editor, Cambridge University Press, 2004) and Music in the Present Tense: Rossini's Italian Operas in Their Time (University of Chicago Press, 2019). Currently he is a member of the scientific board of the Fondazione Rossini and of the editorial board of the Bollettino del Centro Rossiniano di Studi.

Claudio Vellutini

Claudio Vellutini è Assistant Professor di musicologia presso la University of British Columbia (Vancouver, Canada). Ha ottenuto il dottorato di ricerca presso la University of Chicago, dove è stato assistente alla ricerca del Centro di Studi sull’Opera Italiana diretto da Philip Gossett. Prima di prendere servizio a Vancouver, ha insegnato all’Università dell’Indiana di Bloomington. Le sue ricerche sono state finanziate dal Fondo di ricerca per le scienze sociali e discipline umanistiche del Governo Federale canadese, da un Ernst-Mach-Stipendium dell’Österreichischen Austauschdienst, da vari fondi di ricerca dell’American Musicological Society, dell’Università di Chicago, della University of British Columbia e dell’Università dell’Indiana. Ha pubblicato, tra gli altri, sul Journal of the American Musicological Society, Cambridge Opera Journal e 19th-Century Music.